Onorevoli Colleghi! - La buona prova del meccanismo del «5 per mille» (consistente nella facoltà data ai contribuenti di destinare, in sede di dichiarazione dei redditi, il 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a sostegno del volontariato, nonché di organizzazioni non lucrative di utilità sociale e di associazioni di promozione sociale rientranti in un elenco formato in via amministrativa sulla base delle richieste pervenute) nei primi due anni di applicazione (2006 e 2007), induce a proporre la messa a regime delle misura, che è rimasta finora affidata alle singole leggi finanziarie (commi 337 e seguenti della legge 23 dicembre 2005, n. 266; commi 1234 e seguenti della legge 27 dicembre 2006, n. 296).
      Il periodo sperimentale è stato infatti superato con pieno successo, come dimostra innanzitutto la forte adesione, superiore alle aspettative più ottimistiche, alla prima annualità operativa (dichiarazioni presentate nel 2006 relativi ai redditi del 2005).
      Secondo i dati consuntivi resi noti recentemente dall'Agenzia delle entrate, lo strumento del 5 per mille è stato infatti utilizzato da circa il 60 per cento dei contribuenti, per un gettito di circa 400 milioni di euro.
      Per quanto riguarda la seconda annualità operativa (dichiarazioni presentate nel 2007 relative ai redditi del 2006), essa è attualmente in fase di svolgimento secondo le modalità operative stabilite con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 16 marzo 2007, pubblicato nel Gazzetta Ufficiale n. 127 del 4 giugno 2007. Le anticipazioni raccolte fra il pubblico dal noto settimanale del settore non profit «Vita» segnalano, come largamente prevedibile, un ancora più forte tasso di adesione nella platea dei contribuenti,

 

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per una potenzialità di gettito che è facile presumere di almeno 500 milioni di euro.
      Nel proporre, pertanto, la stabilizzazione della misura a decorrere dal prossimo anno finanziario 2008 (dichiarazioni dei redditi relativi al 2007), si intende guardare al welfare non come a un capitolo di spesa, ma, piuttosto, come a una leva dello sviluppo, a uno strumento atto a generare capitale sociale sul territorio, coinvolgendo la libertà attiva dei cittadini.
      Onorevoli Colleghi, il presente provvedimento è aperto all'adesione bipartisan, con l'avvertenza che la prima e fondamentale esigenza è di concluderne celermente l'esame, così da evitare qualsiasi rischio di interruzione del flusso del 5 per mille e da sottrarlo responsabilmente all'alea delle leggi annuali di bilancio.
 

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